File spoon-archives/aut-op-sy.archive/aut-op-sy_1996/96-07-05.061, message 42


Date: Thu, 20 Jun 1996 11:12:32 -1000
From: Steve Wright <sjwright-AT-vaxc.cc.monash.edu.au>
Subject: (It) Lumhi progetto 2


http://www.mir.it/mani/Quotidiano-archivio/18-Giugno-1996/art54.html

>                    [il manifesto] 18 Giugno 1996
> 
> --------------------------------------------------------------------
> [Articolo Precedente]  [Prima Pagina] [Articolo Successiva]
> 
> --------------------------------------------------------------------
> 
> Il mutuo soccorso dei nuovi saperi
> 
> BENEDETTO VECCHI -
> 
> E' UN GRUPPO molto eterogeneo quello della "Libera Università in
> Milano e Hinterland", il progetto nato alcuni anni fa a Milano, la
> città laboratorio delle trasformazioni produttive che hanno
> investito la società italiana in questi anni, per costruire un luogo
> dove saperi e competenze potessero essere a disposizione di chi in
> quei mutamenti trovava il suo habitat "naturale". Un periodo speso
> ad allargare la cerchia dei collaboratori e a organizzare seminari,
> veri e propri esperimenti sul campo per il salto decisivo, la
> costituzione della Libera università, che sarà presentata domani a
> Milano (l'appuntamento è alle 21.00, presso l'Osteria del treno,
> sala della mutua dei ferrrovieri, Via San Gregorio 46).
> 
> L'idra postfordista
> 
> Il gruppo iniziale era costituito da ricercatori che si conoscono da
> anni - tra gli altri, Sergio Bologna, Primo Moroni, Aldo Bonomi,
> Pasquale Alferi, Sergio Buri, Peppe Bertoli, Raffaele Scelsi,
> Christian Marazzi, Marco Cabassi e Pier Paolo Poggio - e che in
> passato hanno condiviso appartenenza politiche e redazioni di
> riviste, ma che hanno anche conosciuto la diaspora e le derive di
> molti "intellettuali" in seguito alla sconfitta di quel radicale
> movimento che ha terremotato la società italiana negli anni
> Settanta.
> 
> Poi, piano, piano, la cerchia si è allargata, fino a coinvolgere
> centri sociali, società di ricerca (Aaster e Fondazione Luigi
> Micheletti di Brescia) e il gruppo di lavoro su Franco Fortini,
> composto da Edoarda Masi, Maria Vittoria Defilippis, Alberto
> Mairiani, Donatello Santarone e Luca Lenzini. Al centro della
> riflessione è proprio quell'idra che va sotto il nome di
> postfordismo, con la sua costellazione di lavoro dipendente e la
> marea montante di lavoro autonomo (a quest'ultimo è dedicato il
> primo seminario di Sergio Bologna previsto per il prossimo autunno).
> Ma attenzione: il gruppo è molto smaliziato, non crede che siamo
> all'inizio di una grande trasformazione, casomai quella è già alle
> nostre spalle, tanto che nel documento di presentazione si parla di
> "lavoratori autonomi di seconda generazione". No, per Luhmi, questo
> è l'acronimo dell'associazione, il lavoro autonomo è la parte più
> rappresentativa di una composizione sociale della forza-lavoro, che
> vede mettere in produzione la sua capacità di sviluppare
> cooperazione produttiva.
> 
> C'è in questa centralità del lavoro autonomo un pregio: la
> convinzione che il lavoro autonomo non è tutto riconducibile alla
> deprecata figura del "padroncino" o a quella più apologetica
> dell'"imprenditore di se stesso", bensì a una delle forme giuridiche
> che il lavoro salariato assumerà in futuro. A questo proposito è
> illuminante la proposta avanzata dalla Confindustria di introdurre
> la figura giuridica del "lavoratore coordinato" per indicare tutte
> quelle forme di lavoro intermittente di cui si nutre la produzione
> fostfordista. Una proposta, quella confindustriale, che ha il sapore
> della beffa, visto che punta ad istituzionalizzare la precarietà e
> l'arbitrio e la discrezionalità delle imprese nel pescare nel
> "bacino dell'intelligenza diffusa", cioè in quella rete costituita
> dalla cooperazione sociale sempre eccedente rispetto al regime del
> lavoro salariato.
> 
> Senza memoria
> 
> Tuttavia è convinzione della Lumhi che il lavoro autonomo ha la
> necessità di una formazione continua se vuol restare sul mercato del
> lavoro mondiale, come è mondiale la produzione capitalista. Ed è per
> questo che la Libera università è uno strumento indispensabile per
> valorizzare "il capitale umano", magari ricollegandosi idealmente
> alle esperienze mutualistiche del primo movimento operaio. Nel
> documento di presentazione è infatti forte la suggestione
> solidaristica, mutualistica delle prime case del popolo. Soltanto
> che nei primi del Novecento la solidarietà passava, tra le altre
> cose, nella trasmissione di informazioni sull'andamento del mercato
> del lavoro. In epoca postfordista, invece, il mutuo soccorso non può
> che passare l'ago della condivisione dei saperi e delle competenze
> acquisite.
> 
> Ma se il richiamo alle esperienze del movimento operaio è
> suggestivo, non è detto che sia ripercorribile quella storia e
> quelle forme organizzative. Infatti, mentre è certa l'anomia del
> lavoratore autonomo, difficile è ipotizzare una "casa del popolo"
> per una forza-lavoro appunto frammentata e che ha come luogo di
> lavoro l'impresa "virtuale", cioè un non-luogo dove non c'è
> socializzazione dell'esperienza lavorativa come accadeva in passato
> nella fabbrica fordista. A questa difficoltà, il gruppo di Lumhi
> oppone la determinazione di voler produrre "prototipi mentali", cioè
> uno schema interpretativo della realtà basato su un'intelligenza
> collettiva, quasi che interpretare la realtà esaurisca, insieme
> all'attività di formazione, il problema di una strategia
> conflittuale nei confronti del postfordismo.
> 
> Anche in questo caso però il movimento stop and go è d'obbligo. E il
> punto fermo è la ricostruzione di una memoria storica senza che essa
> diventi una gabbia nel presente. E' su questo terreno che è nata la
> collaborazione con la Fondazione Micheletti, che organizzerà il
> secondo seminario dedicato al revisionismo storico.
> 
> --------------------------------------------------------------------
> [Articolo Precedente]  [Prima Pagina] [Articolo Successiva]
> 
> --------------------------------------------------------------------





     --- from list aut-op-sy-AT-lists.village.virginia.edu ---


   

Driftline Main Page

 

Display software: ArchTracker © Malgosia Askanas, 2000-2005