Date: Fri, 21 Mar 1997 08:55:47 +1000 Subject: (it) ALBANIA: Short cronicle of a popular insurrection Here is an Italian translation of an account from the French trotskyist paper Rouge. The emphasis is again on mass self-organisation (what, no vanguard party? ;-)) . . . Steve _______ > >Breve cronaca di una insurrezione popolare > >Georges Mitralias (corrispondente di Rouge). Dalla rivista Rouge n.1723 - 13 >marzo 1997. > >La insurrezione cominciava il 28 febbraio, quando gli abitanti di Vlora >attaccarono gli arsenali della polizia e dell'esercito. Dopo una breve >battaglia che fece cinque morti, gli insorti presero possesso della loro >citt=E0 mentre un'enorme moltitudine festeggiava la vittoria gridando "Posht >Berisha" (Abbasso Berisha). > >Venuti a conoscenza della liberazione di Blora, gli abitanti di Saranda si >sollevarono. Le immagini trasmesse dalla televisione greca erano >commoventi. In un ambiente festoso, si distribuivano le armi agli abitanti, >mentre gruppi di giovani davano fuoco ai simboli del regime (prigioni, >locali della polizia o del Partito Democratico). Blindati, cannoni e >persino tre navi da guerra cadevano in mano degli insorti senza la minima >resistenza. Albanesi e greci della minoranza etnica del sud dell'Albania >alternavano slogan in albanese e in greco. >Il caos, relativo, non e' durato piu' di tre giorni. Rapidamente, a Vlora, >Saranda e Delvino, gli abitanti scoprivano l'autorganizzazione con assemblee >generali e costituivano consigli municipali incaricati di occuparsi >dell'approvvigionamento, della sicurezza e della difesa delle loro citt=E0. >All'anarchia iniziale seguiva un ordine imposto dai gruppi di autodifesa, a >cui si erano uniti ufficiali e soldati "disertori". > >Naturalmente Berisha non si dichiarava sconfitto. I tentativi di >infiltrazione dei suoi sbirri si moltiplicavano mentre la citt=E0 di >Gjirokastre tornava a cadere sotto il controllo delle sue truppe. >All'entrata di Saranda, un ragazzino di 14 anni armato scopriva un >colonnello della polizia segreta accompagnato da altri ufficiali. I tiri di >granata e di bazooka furono efficaci, e secondo i documenti trovati addosso >agli accoliti del colonnello, questi era incaricato di assassinare i dirigenti >dell'insurrezione. La stampa occidentale, nel mentre, parlava gi=E0 di >"ammutinati che hanno bruciato vivo un poliziotto...". > >I giorni seguenti il dilemma era grande: difendere ognuno la propria citt=E0 o >aiutare gli abitanti delle citt=E0 intorno a liberarsi a loro volta? >L'improvvisata milizia decise rapidamente: la migliore difesa e' l'attacco! >Appoggiati dal loro unico carro armato, 200 miliziani attaccavano prima >Tepelene, dopo Premete, dove li aspettava una moltitudine entusiasta. >Decine di soldati risvegliatisi si consegnavano alle nuove autorit=E0 >spiegando ai giornalisti che, sotto l'uniforme continuavano ad essere >fratelli degli insorti... > >Varie decine di blindati erano caduti in mano degli insorti. In Premete, il >loro bottino di guerra era impressionante: decine di cannoni e di batterie >antiaeree erano li' a rassicurarli che Berisha non avrebbe gi=E0 piu' potuto >attaccarli. In pochi giorni gli ammutinati si erano convertiti in miliziani, >prima di trasformarsi in un esercito. > >Intanto, il luogo importante di Gjirokastre si era liberato da solo. Ad >armi nude i suoi abitanti circondarono gli elicotteri pieni di soldati >inviati da Tirana. L'apparizione della moltitudine in collera basto' >perche' i soldati si arrendessero o fuggissero. La caduta della zona di >Gjiroskastre allontanava la minaccia di un attacco dell'esercito governativo >contro il sud del paese e preparava >il terreno per l'estensione della rivolta verso il centro e il nord. > >I Comitati degli insorti di ogni citt=E0 decidevano di coordinarsi ed >eleggevano una direzione generale, composta da 15 delegati del popolo, che >si affrettava a dettare le sue condizioni a Berisha e ai suoi progenitori. >Il sud e il centro del paese esautoravano i partiti dell'opposizione, che si >accontentavano delle briciole offerte da Berisha, e si rifiutavano di >consegnare le loro armi. >Gli insorti dichiaravano che non consegneranno le loro armi "prima di aver >detronizzare il dittatore". Fatto significativo, coloro che facevano >saltare i ponti e le strade che uniscono il sud con il nord, ora li stanno >riparando per la loro marcia per Tirana. Ed hanno ragione, l'insurrezione >si sta estendendo come una macchia d'olio. > >(traduzione del Comitato Chiapas di Torino) > > --- from list aut-op-sy-AT-lists.village.virginia.edu ---
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