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Date: Fri, 11 Jun 1999 07:49:11 +1000
Subject: AUT: (it) two reports on Aviano demo


both reports are from il manifesto.

I must have misunderstood an earlier report, too, as the group 'Blessed are
the peacemakers' are here cited as one of the organisers . . .

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 [il manifesto]
 08 Giugno 1999 

Il giorno dopo Aviano

"Eravamo tanti, ma i raid continuano". Reazioni dopo il corteo alla base
Nato

Rifondazione comunista, centri sociali e centinaia di associazioni hanno
circondato domenica il santuario della guerra nei Balcani. Ma il successo
dell'iniziativa =E8 offuscato dalle ultime notizie: sospensione della
trattativa

- BENEDETTO VECCHI - AVIANO

U na lunga catena umana ha, accerchiato almeno met=E0 di Aviano, la pi=F9 grande
base militare della Nato nell'Europa del Sud. Alla fine, soddisfatti gli
organizzatori - Rifondazione comunista, i centri sociali del nord-est, i
Beati costruttori di pace e l'Ics - ma anche chi ha partecipato senza per=F2
aderire al documento di convocazione della manifestazione (i Cobas, gli
altri sindacati di base e un nutrito gruppi di centri sociali torinesi,
napoletani, milanesi, toscani e pugliesi). Forse perché nelle ore del corteo
nessun aereo si =E8 alzato in volo dalla base Nato, sicuramente per il numero
dei partecipanti (20, 30, 40 mila: difficile quantificare il lungo
serpentone), sicuramente per quella sensazione "liberatoria" che ha
accompagnato tutta la manifestazione: =E8 giusto essere ad Aviano em proprio
perché la parola =E8 passata finalmente alla trattavia, noi non smobilitiamo,
commentavano molti dei manifestanti. Una sensazione che sar=E0 cancellata, da
l=EC ad alcune ore, dalle notizie confuse provenienti dalla Macedonia che
annunciavano la sospensione degli incontri tra la delegazione della Nato e
quella jugoslava.

La giornata era iniziata con l'arrivo a Mestre dei treni speciali da Roma,
Napoli, Bologna, Milano che trasportavano militanti dei centri sociali e gli
esponenti delle centinaia di piccole associazioni e gruppi contro la guerra
nei Balcani che si sono costituiti in questi settantasette giorni fa. Poi,
nuovo trasferimento in treno verso Pordenone, mentre altri hanno preferito i
pulman organizzati da Rifondazione comunista o da centri sociali.

Quando sono arrivate le 14, orario previsto per la partenza del corteo, la
zona industriale di Aviano era gi=E0 completamente invasa dai manifestanti.
Tanti i giovani, anche se rilevante era anche la presenza di generazioni
politiche formatesi due decenni fa. Il problema maggiore da risolvere era la
formazione del corteo. Negli incontri di preparazione era stato deciso che
ad aprire la manifestazione dovevano essere le "donne in nero" ad aprire il
corteo; e cos=EC =E8 stato. Poi, con un decisione che ricorda molto il manuale
Cencelli, doveva venire un primo spezzone di Rifondazione, poi quello dei
centri sociali che fanno riferimento alla Carta di Milano, poi di nuovo
Rofondazione e a seguire, l'arcipelago del sindacalismo di base e, via via,
tutti gli altri. Scansione pi=F9 o meno rispettata, anche se i pochi slogan
contro i bombardamenti della Nato, il governo D'Alema e la pulizia etnica di
Milosevic erano sempre gli stessi. Anche le performace attuate durante la
manifestazione - lancio di petardi o di palloncini - erano applauidite
indipendentemente da chi le compiva.

Tutto bene, quindi, nonostante il caldo e forti della sensazione che le
mobilitazioni di questo periodo hanno rivelato l'esistenza di una "societ=E0
civile" pronta ad opporsi a qualsiasi avventura militare. Anche la presenza,
soffocante, di polizia e carabinieri era tollerata, perché l'unica
provocazione che non poteva essere accettata era che un solo bombardiere si
alzasse in volo. Un momento "caldo", cio=E8 emotivamente coinvolgente =E8 stato
quando dal camion dei centri sociali del nord-est =E8 stato letto il documento
di appoggio alla manifestazione inviato dal subcomandante Marcos. L'unica
nota stonata della giornata =E8 invece il racconto fatto dal giornalista
=46ulvio Grimaldi del pestaggio di un pacifista croato, colpevole, secondo il
giornalista italiano, di sfilare con la bandiera della Jugoslavia.

Per il resto, il corteo =E8 stato sicuramente la manifestazione pi=F9 difficile
da quando gli aerei della Nato hanno iniziato a bombardare la Serbia.
Difficile perché la base di Aviano =E8 stato il simbolo di questa guerra.
Difficile perché Aviano =E8 diventato il simbolo delle forme di lotta che un
movimento contro la guerra deve sperimentare per non rimanere una mera
reazione alla violenza militare. Un nodo, quest'ultimo, che il corteo di
domenica non ha sciolto, ma che riguarda tutti, organizzatori o partecipanti
che siano.

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 [il manifesto]
 08 Giugno 1999 

AVIANO

Le testimonianze di alcuni dei protagonisti

- ANNA PIZZO - ROMA

I l sole inflessibile sopra quell'interminabile e stretto budello di strada
attorno a un reticolato tanto fitto da non consentire neppure una
sbirciatina dentro la base Nato pi=F9 grande d'Europa, dalla quale decollano
inflessibili e incontenibili "missioni umanitarie", non ha fatto deflettere
il popolo contro la guerra dal suo intento. Né ci =E8 riuscita la sbalorditiva
teoria di poliziotti, carabinieri e guardia di finanza, gendarmi della
grottesca "incolumit=E0" dell'Alleanza atlantica. Né ci sono riusciti i
giornali che nei giorni precedenti hanno intimidito, minacciato, ventilato
scenari di inenarrabili violenze. Chi da due mesi e mezzo si batte perché la
guerra cessi, i pacifisti, il movimento della disobbedienza civile, c'era
tutto. E anche di pi=F9. Per la prima volta si sono viste inedite presenze,
mescolate e capaci, insieme, di una azione politica non violenta finora mai
espressa.

L'ipotesi di una tregua imminente, lo stop ai voli nelle ore in cui il
corteo ha manifestato, avevano fatto sperare forse in un cambiamento di
fase. In serata, per=F2, l'annuncio della rottura delle trattative e l'inizio
della ripresa dei bombardamenti, sono stati una doccia fredda. Chiediamo ad
alcuni dei protagonisti della giornata di Aviano un bilancio. E' stata utile
o inutile la mobilitazione di Aviano? Quale lezione se ne ricava?

Per Luca Casarini, portavoce dei Centri sociali del Nordest, "non si pu=F2
essere soddisfatti di una mobilitazione, per quanto grande e significativa,
che deve manifestare contro la guerra. Tuttavia, quello di Aviano =E8 stato un
fatto importante, segno di quel tipo di movimenti che, dice Marcos, nascono
per sciogliersi. Non dimentichiamo che 20 mila persone hanno potuto
percorrere una strada che era stata proibita a chiunque dall'inizio della
guerra. Dunque la 'lezione' di Aviano =E8 la seguente: si =E8 trattato di un
piccolo passo, che pu=F2 essere allargato a tutto il pacifismo, sul valore
della disobbedienza civile, che non =E8 riducibile all'alternativa tra
violenza e non violenza. Certo, se con una manifestazione al giorno si
potessero impedire i decolli, la faremo. Per adesso dico che se i
bombardamenti proseguono, sono pronto a lavorare con gli altri per tornare
ad Aviano la prossima settimana".

Piero Bernocchi, portavoce dei Cobas, la giudica "una manifestazione di cui
essere fieri. Anche perché le notizie che l'avevano preceduta potevano far
pensare che il delitto paga. Ma Aviano dimostra anche che bisogna puntare a
un lavoro unitario perché la guerra non =E8 finita, la Nato non si
accontenter=E0 e la penetrazione nei Balcani =E8 appena incominciata. I 20 mila
di Aviano valgono come i centomila delle prime manifestazioni. L'importante
=E8 allargare lo schieramento per la pace. E noi, intanto, stiamo pensando a
un 28 giugno a Brindisi, dove 100 mila metri quadri del porto sono stati
'regalati' alla Nato".

Il responsabile esteri di Rifondazione ha parecchie ragioni per essere
soddisfatto e preoccupato a un tempo: "Sapevano - dice Ramon Mantovani - che
la Nato avrebbe tradito il senso del documento del G8. Per questo Aviano si
rafforzava, e cos=EC =E8 stato: un passo in avanti del movimento pacifista che
pu=F2 incidere per tentare di battere il nuovo ordine mondiale". E Paolo
=46errero, della segreteria nazionale del Prc, anche lui domenica ad Aviano,
parla di un filo che si =E8 saldato nella convinzione di "tornare a casa
pensando di poter continuare la battaglia pacifista. Oggi - dice - c'=E8 una
pi=F9 profonda convinzione sulle cause della guerra e sulla capacit=E0 di
contrastarla se il movimento mantiene un carattere pacifico".

Il Centro sociale Officina 99 di Napoli c'era ed erano in molti quelli
venuti da Napoli, Roma, Bologna, Torino che, come si legge in un loro
messaggio, "non si riconoscevano nella piattaforma di indizione. C'eravamo
con una piattaforma alternativa, convinti che la sospensione per tre ore dei
raid sia stato un risultato simbolicamente importante, ma che senza una
battaglia chiara per evidenziare le responsabilit=E0 di questo governo e dei
partiti che lo sostengono, senza rivendicazioni la cui radicalit=E0 sia
adeguata al carattere estremo degli eventi, la nostra battaglia =E8 di corto
respiro e soffre di genetica subalternit=E0".

Per Luisa Morgantini, dell'Assopace, Aviano "=E8 stata una grande cosa perché
=E8 riuscita a tenere insieme diverse anime. E perché dice che non ha senso
smobilitare, anche perché le trattative saranno lunghe. Aviano pu=F2 essere un
modello, la dimostrazione dell'efficacia della forma migliore disobbedienza
civile".





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