File spoon-archives/marxism2.archive/marxism2_1996/96-04-30.191, message 44


Date: Mon, 22 Apr 1996 08:01:27 -0400 (EDT)
From: Spoon Collective <spoons-AT-jefferson.village.virginia.edu>
Subject: Bordiga e il comunismo possibile (fwd)




---------- Forwarded message ----------
Date: Sun, 21 Apr 1996 13:20:07 +0300
From: Luther Blissett <nav0243-AT-comune.bologna.it>
To: marxism2-AT-jefferson.village.virginia.edu
Subject: Bordiga e il comunismo possibile

Il *Nucleo informale Potlatch* organizza sabato 15 giugno 1996 a partire dalle ore 14 e domenica 16 dalle ore 9.30 presso la Sala Polivalente di Via dello Scalo, 21 a Bologna, un incontro dal titolo:

               _IL COMUNISMO POSSIBILE DI AMADEO BORDIGA_

                   
Hanno gia' definito la loro relazione:

Luigi Cortesi: "Nella storiografia comunista"
Arturo Peregalli: "Gli anni dal 1926 al '45"
Nicola di Matteo: "La lettura di Bordiga de *Il Capitale*"
Giorgio Galli: "Classe e rappresentanza politica: URSS e Occidente"
Liliana Grilli: "Oltre il mito URSS: il capitale come forza sociale e l'abolizione del valore"
Jacques Camatte: "Comunita', specie, natura"
Joe Fallisi: "La recezione nei movimenti degli anni Settanta"

                                               *****

Cos'e' il *Nucleo informale Potlatch*? Perche' organizza questo incontro?

Il *Nucleo informale Potlatch* e' costituito da persone senza fini di lucro (ne' tantomeno di lucro politico) orientate a favorire direttamente la ricerca e il dibattito sulle figure e le correnti piu' significative del movimento rivoluzionario. In tal senso si e' ritenuto di fare il punto su alcuni aspetti del pensiero di Amadeo Bordiga - pensiero che non fu mai disgiunto dall'impegno pratico - al fine di collocarlo (comunque lo si valuti) in un quadro di riferimenti piu' appropriato di quello legato ad una sempre piu' malinconica e convenzionale vulgata circa "la caduta degli dei". Non ci risulta, infatti, esservi stata mai alcuna iniziativa tesa ad una disamina articolata dell'opera di Bordiga; questa iniziativa vorrebbe rendergli il giusto tributo sottraendo con lui diversi altri "cani morti" dall'oblio a cui li ha condannati la storiografia ufficiale.

Le stesse nozioni di "gratuita'" e di "dispendio" presenti nella gestazione del *potlatch*, in quanto pratica del vissuto realizzata dalla comunit=E0 umana intesa come assieme di nuclei tribali, ritorna quindi, certo pi=F9 modestamente, negli intendimenti e negli scopi dei promotori di questo incontro.
L'esistenza stessa di questo incontro conferma la giusta misura di metodo nell'inattualita' connaturata a questo progetto interamente devoluto, per la prima volta, ad una discussione dell'operato di Amadeo Bordiga nell'ambito di quel movimento che nel suo divenire abolisce lo stato presente di cose.
Si e' voluto quindi, da parte nostra, innescare simbolicamente una miccia (chiamiamola appunto *il filo del tempo*, in quella che la storiografia chiama la "vecchia nicchia settaria" di Amadeo e che noi riteniamo invece essere un vero e proprio "buco nero" alimentato, soprattutto odiernamente da un silenzio "stellare".
Tale mutismo e disinteresse, che Amadeo avrebbe giudicato, con la consueta ironia, perfettamente comprensibile, in quanto riferito nella sua oscena ovvieta' ad una "buona causa persa", lavora invece, a nostro avviso, a una rimozione pi=F9 radicale.
Ci pare allora, piu' ovviamente, che tacendo di Bordiga, si sia inteso, tacitare definitivamente il lascito di quel comunismo possibile annientato sistematicamente sia dai fucilieri del socialismo reale, sia da quelli del campo capitalista.
Piu' banalmente ancora, per tentare di fissare il momento, a nostro avviso decisivo, delle sorti di quel comunismo possibile, proviamo a dire con metafora che, se si nasconde dietro a un dito, il dito puntato contro Stalin, esso e' proprio quello di Bordiga, il "capo" del Partito Comunista d'Italia, pedina ancora sfuggente nello scacchiere di quel Comintern che da Oriente a Occidente e viceversa, voleva portare gli internazionalisti, le Opposizioni e i rivoluzionari migliori a fratture, abiure, abbandoni, quando non si e' addirittura prodigato in agguati e omicidi e alla devastazione tipica del nazionalismo staliniano.
Bordiga il "provocatore", va discusso allora anche in ordine all'ombra lunga che si proietta ben oltre la sua figura e le sue azioni, poiche' la zona d'ombra che ne amplia il tratto personale - peraltro da lui sempre rivendicato come anonimo e, aggiungeremmo noi "tremendo" - e' quella investita da una storia altra, dalla grandezza e dai limiti del comunismo negato e comunque sopravvissuto al cupio dissolvi della minorita'. Esso, nel suo corso storico fatto di alti e bassi, trova nei toni di Bordiga un registro spietato. Laddove, ai vari certificati di morte da lui stilati, che contrassegnano sprezzantemente i conti in sospeso e le partite in conto termine, a carico via via delle masse di salariati, degli studenti, dei fessi notevoli e del PCI di Palmiro, l'eminenza grigissima per antonomasia, si affianca tuttavia l'inossidabile, gioiosa reiscrizione bordighiana dell'ineluttabilit=E0 del comunismo razionale di Carlo Marx e degli altri giganti - come enuncio' in una coloritura vichiano-partenopea - in quanto coniugazione dell'approdo della specie umana ad un mondo davvero vivibile e integrata in esso.
Riteniamo essere questo, il piano inclinato, senz'altro difettoso ma abbordabile, sul quale giocare la passione e la motivazione degli interventi previsti.


Per info:
Tel. +39 -51 -530041
Fax. +39 -51 -6439933 (specificando "att. Alberto")

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*MicrosMegma*, disvela l'IPOcalisse
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